Av, Libertad, a rainy day in Buenos Aires. Walking accross the street it feels the italian electoral campaign it's there! It seems to be in italy, and somehow I feel at home.On 13-14 April Italy will renew its Parliament after only 2 years, following the sad tradition of governmental crisis which marks my Country as one of its worse political tradition.
Argentina proved to be a very interesting "battle field" since they introduce the right to vote for italians who live abroad. The percentage of italian migrants of 1st, 2nd and 3rd generation is very high there, for this reason it is one of the world region best placed for "exporting" italian politics. Back in 2006, the election of Luigi Pallaro as Senator, brought all this to the attention of the wider public, because of the choice of Pallaro - as the leader of the Italian Associations of Latin Maerica, who used to sympathise more with the right wing to negotiate its support to the Prodi Government, back then in need of a couple of Senator to ensure the Majority to its government.
This year Pallaro is still there "Tu voz en Italia" - your voice in Italy - but presents himself independent from the two main contenders (the "newly" established "People of Freedom Party" of Berlusconi and the "Democratic Party" of Veltroni). Where will he go if elected? People guess he will go where the winner is, like he did last time. For the moment I saw his electoral posters symbolically standing in the garden in front of the Italian Embassy, crossing, even more symbolically the Libertad "freedom" avenue... is that a sign of where the Senator whises to position himself?
A couple of houndreds of meters further away, still crossing the Av. Libertad, in the monumental square entitled to one of the most famous Argentinian heros of the Latin America Independence, Juan Galo de Lavalle, stands another familiar face, the one of Silvio Berlosconi accompanied by its Argentinian Candidate for the Senat, Juan Esteban Caselli better known as "Cacho". Apparently a controversial figure which has not been so much politically active among the italians in argentina, but well known in the finacial and political circles, since he was for three years (under Menem presidency) the ambassador of Vatican State in Argentina. An interesting article few days ago (14 march) on the italian newspaper "La Stampa" highlighted the powerful connections of el "Cacho" and its peculiar character (the article is copied here at the end of this post for your reference).
Where are the others? The Democratic Party is running a campaign under the slogan V.I.P. (Very Italian People) for the italians abroad, and they choose for the Senat a Brazilian (Edoardo Pollastri) and only as in the second place there is an Argentinian (Maria Rosa Arona) but I did not found any trace of her face in the streets of Buenos Aires. Also the "Raimbow Left" choose a Brazilian as first candidate for the Senat, and only the second - they only have two - is Argentinian.
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A couple of houndreds of meters further away, still crossing the Av. Libertad, in the monumental square entitled to one of the most famous Argentinian heros of the Latin America Independence, Juan Galo de Lavalle, stands another familiar face, the one of Silvio Berlosconi accompanied by its Argentinian Candidate for the Senat, Juan Esteban Caselli better known as "Cacho". Apparently a controversial figure which has not been so much politically active among the italians in argentina, but well known in the finacial and political circles, since he was for three years (under Menem presidency) the ambassador of Vatican State in Argentina. An interesting article few days ago (14 march) on the italian newspaper "La Stampa" highlighted the powerful connections of el "Cacho" and its peculiar character (the article is copied here at the end of this post for your reference).
Where are the others? The Democratic Party is running a campaign under the slogan V.I.P. (Very Italian People) for the italians abroad, and they choose for the Senat a Brazilian (Edoardo Pollastri) and only as in the second place there is an Argentinian (Maria Rosa Arona) but I did not found any trace of her face in the streets of Buenos Aires. Also the "Raimbow Left" choose a Brazilian as first candidate for the Senat, and only the second - they only have two - is Argentinian.
LA STAMPA 14 marzo 2008
L'amico dei Generali: Da Buenos Aires a Silvio
Esteban Cacho Caselli: vicino al Vaticano e al potere politico argentino di Menem
L'amico dei Generali: Da Buenos Aires a Silvio
Esteban Cacho Caselli: vicino al Vaticano e al potere politico argentino di Menem
FRANCESCO LA LICATA
ROMA
Il tam-tam dei blog lo hanno tartassato appena è divenuta ufficiale la notizia della sua candidatura nel Pdl per gli italiani all’estero. Un fitto lancio di messaggi, nei quali Esteban Juan Caselli, detto “Cacho” o meglio “El obispo” (il vescovo) per via del suo stretto legame con la Santa Sede, è stato immediatamente accostato a Ciarrapico “il fascista” fino ad essere etichettato come il “Charrapico argentino”. Esteban Caselli, infatti, vive tra Roma e Buenos Aires ed ha una storia tutt’altro che banale.
Personaggio di primo piano del potere clericale e imprenditoriale, saldi legami col vertice del Vaticano (cardinal Sodano specialmente) e altrettanto saldi agganci col potere politico argentino di Menem e dei militari che si sono alternati al vertice: questo è Caselli, per tre anni ambasciatore presso la Santa Sede dal 1997 al ‘99, sotto la presidenza di Menem. Il resto, tutto quello che rimbalza dai blog di mezza europa “indignati” per la scelta di Berlusconi caduta su un altro personaggio di estrema destra, tutte le accuse a proposito di coinvolgimenti poco edificanti in vicende che hanno riguardato inchieste giudiziarie su traffico d’armi e sinergie con la “mafia” di Alfredo Yabram, tutto ciò deve essere sospeso. Perchè? A rispondere è lo stesso ambasciatore, dalla sua residenza di Buenos Aires. Voce decisa e accattivante nello stesso tempo, “Cacho” premette che tutto quanto è stato scritto dai blog e da «periodisti comunisti» (l’allusione è all’articolo del Manifesto di ieri) «è falso, totalmente falso», come può essere dimostrato «dal mandato che è stato già dato agli avvocati a tutela della mia onorabilità». E il megapatrimonio sospetto? L’omicidio del fotografo del settimanale argentino Noticias? Le accuse a suo tempo formulate dal ministro Domingo Cavallo? «Tutte falsità e bugie», risponde in spagnolo l’ex ambasciatore. Già, perchè Caselli parla poco l’italiano, quasi niente. E allora come farà in Parlamento? «Parliamo in spagnolo perchè si tratta di argomenti delicati e dobbiamo essere precisi, poi vedremo». Resterà un mistero, come si destreggerà una volta eletto. A lui preme smentire, per ora. «Quanto scritto - insiste ancora in spagnolo - è frutto di fantasie dei soliti comunisti che fanno politica con l’ingiuria e le calunnie». Anche il ministro Cavallo calunniò? E qui l’ex ambasciatore tira fuori l’asso: «Le mando per fax la lettera con cui il ministro ritratta le accuse rivoltemi. E’ un documento del 2001 che i miei detrattori continuano a ignorare». Ma cosa penserebbe se le dessero del fascista? «In Sud America il fascismo non è mai esistito e non esiste, per questo posso tranquillamente affermare di non esserlo». E allora come si definirebbe, uno con la sua storia? «Io sono un esponente del partito del presidente Berlusconi e sono onorato di esserlo». Ma è vero che lo ha chiamato il Cavaliere in persona? «Non ho detto che mi ha chiamato, ho sempre detto che mi ha offerto l’incarico e che ho accettato». E che dice della vicinanza con la Santa Sede? Di lei si parla come di emanazione del Vaticano. «Cosa significa emanazione»? Insomma che sui temi dell’etica, dell’aborto, della famiglia.... «Sarò chiaro: noi siamo per la vita e contro l’aborto. Claro». E già, qui viene fuori il «gentiluomo di Sua Santità», privilegio raro concesso a pochi, potenti laici del livello di Gianni Letta. Gentiluomo e Cavaliere dell’Ordine di Malta, consigliere d’amministrazione della fondazione vaticana «San Matteo», presieduta dal cardinale Renato Martino. Lo ricordano, l’ex ambasciatore in frac con gilet nero e collare metallico, che svolge il servizio di rappresentanza accompagnando capi di Stato e di governi durante le visite ufficiali in Vaticano. L’essere “gentiluomo” può essere considerata la “prova” della sua influenza nelle alte sfere vaticane: un onore ottenuto addirittura scavalcando l’episcopato argentino a lui ostile.
Il tam-tam dei blog lo hanno tartassato appena è divenuta ufficiale la notizia della sua candidatura nel Pdl per gli italiani all’estero. Un fitto lancio di messaggi, nei quali Esteban Juan Caselli, detto “Cacho” o meglio “El obispo” (il vescovo) per via del suo stretto legame con la Santa Sede, è stato immediatamente accostato a Ciarrapico “il fascista” fino ad essere etichettato come il “Charrapico argentino”. Esteban Caselli, infatti, vive tra Roma e Buenos Aires ed ha una storia tutt’altro che banale.
Personaggio di primo piano del potere clericale e imprenditoriale, saldi legami col vertice del Vaticano (cardinal Sodano specialmente) e altrettanto saldi agganci col potere politico argentino di Menem e dei militari che si sono alternati al vertice: questo è Caselli, per tre anni ambasciatore presso la Santa Sede dal 1997 al ‘99, sotto la presidenza di Menem. Il resto, tutto quello che rimbalza dai blog di mezza europa “indignati” per la scelta di Berlusconi caduta su un altro personaggio di estrema destra, tutte le accuse a proposito di coinvolgimenti poco edificanti in vicende che hanno riguardato inchieste giudiziarie su traffico d’armi e sinergie con la “mafia” di Alfredo Yabram, tutto ciò deve essere sospeso. Perchè? A rispondere è lo stesso ambasciatore, dalla sua residenza di Buenos Aires. Voce decisa e accattivante nello stesso tempo, “Cacho” premette che tutto quanto è stato scritto dai blog e da «periodisti comunisti» (l’allusione è all’articolo del Manifesto di ieri) «è falso, totalmente falso», come può essere dimostrato «dal mandato che è stato già dato agli avvocati a tutela della mia onorabilità». E il megapatrimonio sospetto? L’omicidio del fotografo del settimanale argentino Noticias? Le accuse a suo tempo formulate dal ministro Domingo Cavallo? «Tutte falsità e bugie», risponde in spagnolo l’ex ambasciatore. Già, perchè Caselli parla poco l’italiano, quasi niente. E allora come farà in Parlamento? «Parliamo in spagnolo perchè si tratta di argomenti delicati e dobbiamo essere precisi, poi vedremo». Resterà un mistero, come si destreggerà una volta eletto. A lui preme smentire, per ora. «Quanto scritto - insiste ancora in spagnolo - è frutto di fantasie dei soliti comunisti che fanno politica con l’ingiuria e le calunnie». Anche il ministro Cavallo calunniò? E qui l’ex ambasciatore tira fuori l’asso: «Le mando per fax la lettera con cui il ministro ritratta le accuse rivoltemi. E’ un documento del 2001 che i miei detrattori continuano a ignorare». Ma cosa penserebbe se le dessero del fascista? «In Sud America il fascismo non è mai esistito e non esiste, per questo posso tranquillamente affermare di non esserlo». E allora come si definirebbe, uno con la sua storia? «Io sono un esponente del partito del presidente Berlusconi e sono onorato di esserlo». Ma è vero che lo ha chiamato il Cavaliere in persona? «Non ho detto che mi ha chiamato, ho sempre detto che mi ha offerto l’incarico e che ho accettato». E che dice della vicinanza con la Santa Sede? Di lei si parla come di emanazione del Vaticano. «Cosa significa emanazione»? Insomma che sui temi dell’etica, dell’aborto, della famiglia.... «Sarò chiaro: noi siamo per la vita e contro l’aborto. Claro». E già, qui viene fuori il «gentiluomo di Sua Santità», privilegio raro concesso a pochi, potenti laici del livello di Gianni Letta. Gentiluomo e Cavaliere dell’Ordine di Malta, consigliere d’amministrazione della fondazione vaticana «San Matteo», presieduta dal cardinale Renato Martino. Lo ricordano, l’ex ambasciatore in frac con gilet nero e collare metallico, che svolge il servizio di rappresentanza accompagnando capi di Stato e di governi durante le visite ufficiali in Vaticano. L’essere “gentiluomo” può essere considerata la “prova” della sua influenza nelle alte sfere vaticane: un onore ottenuto addirittura scavalcando l’episcopato argentino a lui ostile.
1 comment:
mr caseli thinks mr carlo ancelotti milan sport put jail in brasil
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